25 Gen, 2024

Giornata della memoria

25 Gen, 2024

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“Giornata della Memoria”

Cosimo Damiano Damato e Pierdavide Carone portano in scena a Palazzo delle Arti Beltrani a Trani (BT) “Yossl Rakover si rivolge a Dio”, dal testo di Zvi Kolitz

In occasione della “Giornata della Memoria”, Cosimo Damiano Damato e Pierdavide Carone portano in scena il testo di Zvi Kolitz “Yossl Rakover si rivolge a dio”.

“Yossl Rakover si rivolge a Dio” è l’ultimo messaggio scritto da un combattente del ghetto di Varsavia mentre il cerchio della morte si stringeva intorno a lui e ritrovato «tra cumuli di pietre carbonizzate e ossa umane, sigillato con cura in una piccola bottiglia». Pochi conoscevano allora con precisione la storia della rivolta ebraica di Varsavia e della tragedia che con essa si consumò, ma subito il testo dell’ignoto combattente che chiama in causa Dio e il suo silenzio di fronte al trionfo dell’orrore, cominciò una lunga e singolare peregrinazione per il mondo fra Israele, Germania, Francia, Stati Uniti, diventando simbolo, lascito testamentario di chi si rivolta contro l’iniquità.

La narrazione di Damato è scandita dalle canzoni dal vivo eseguite da  Carone, accompagnato da Giuseppe Bassi al contrabbasso, attingendo ad un repertorio d’autore civile sulla Shoah e sulla condanna delle guerre, con una matrice da preghiera laica, fra cui Auschwitz di Guccini, La guerra di Piero di De Andrè, Henna di Lucio Dalla,  La storia di De Gregori, Portatemi Dio di Vasco Rossi,   Il cielo di Austerlitz di Roberto Vecchioni,  ed ancora  Dove vola l’avvoltoio scritta da Italo Calvino,  Lulù e Marlene dei Litfiba, Il carmelo di Hecht di Battiato/Camisasca , e Certo che sì scritta dallo stesso Pierdavide Carone, presente nel suo primo album “Nanì e altre storie” prodotto da Lucio Dalla.

«Yossl Rakover si rivolge a Dio è una lettera breve, intensa e potente – commenta Damato – in cui si chiede conto a Dio sul perché abbia taciuto e chiuso gli occhi dinanzi allo sterminio del popolo ebreo. Un’orazione, una preghiera, un graffio di bestemmia in una supplica rabbiosa e allo stesso tempo devota che trasforma il sentimento di smarrimento, dolore e pietà in una fede incrollabile. Quasi una sfida a Dio di Rakover che continua a credere ostinatamente nel suo Dio anche mentre l’umanità brucia insieme ai suoi figli e alla sua casa. Ma non bruciano la speranza e la carità, virtù cardinali per ogni ebreo».

Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

Prenotazione consigliata:

tel. 0883/500044 – email info@palazzodelleartibeltrani.it