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LA PINACOTECA DI IVO SCARINGI

Per il Palazzo delle Arti “Beltrani” di grande importanza è stata la volontà della famiglia Scaringi di concedere in comodato d’uso una grande quantità di opere del pittore Ivo Scaringi proveniente dalla propria collezione privata per condividere la sua arte con il resto della comunità.

Tale gesto significativo ha costituito nell’anno 2009 la fase di avvio dell’istituzione della Pinacoteca dedicata proprio ad Ivo Scaringi, pittore tranese prematuramente scomparso all’età di 61 anni nel 1998 a causa di una malattia.

Ivo Scaringi è uno tra i più significativi artisti del ‘900. Nato a Trani il 6 giugno del 1937, fin dalla sua infanzia, ha frequentato la bottega del padre Nicola, instancabile e dedito scultore; è proprio questo l’ambiente in cui Ivo Scaringi ha compiuto la sua formazione morale e professionale.

Nel 1957 ha iniziato a frequentare l’Istituto Statale dell’Arte di Bari, dove tra i suoi maestri incontra Francesco Spizzico che lo influenzerà maggiormente con la sua pittura autentica ed originale; nel 1961, terminati gli studi e abilitatosi all’insegnamento delle discipline artistiche, intraprende la carriera di insegnante presso l’Istituto in cui lui stesso aveva studiato in cui vi rimase fino al 1969.

Successivamente si è dedicato all’insegnamento di Educazione artistica nelle scuole medie di Trani e Molfetta.

Nonostante la sua carriera da insegnante, Ivo Scaringi si è dedicato con grande passione all’attività artistica intervallata da numerose esposizioni, tra cui si ricorda la prima mostra personale a 27 anni alla “Vernice” di Bari, nel 1964, gratificata da numerosi premi e riconoscimenti. Nel 1980, presso la “Nuova Vernice” di Bari, viene allestita un’altra mostra personale – prevalentemente costituita da acquerelli e acrilici – da cui emerge la necessità di un rapporto più diretto con il reale.

Tra il novembre e il dicembre del 1965 Ivo Scaringi aderì al gruppo NUOVA PUGLIA il cui intento dei nove artisti partecipanti (Guerricchio, Landi, Martiradonna, Nuovo, Prelorenzo, Salvemini, Franco Scaringi, Vallarelli) era quello di “tentare il recupero espressivo della nuova realtà meridionale”.

Terminata la breve ma importante esperienza di Nuova Puglia che incontrò numerosi ostacoli, negli anni ’70 si è costituito il gruppo IMMAGINAZIONE E Realtà con gli stessi obbiettivi del primo, di cui infatti diventò una sorta di continuazione.

Dopo queste due uniche esperienze di gruppo, Ivo Scaringi è subito ritornato alla sua pittura solitaria essendo un artista libero e solitario, non condizionato dal mercato, come se fosse in un volontario esilio con la sua arte.

Negli anni ’80 Scaringi si è dedicato all’illustrazione del libro di poesie “La bella sorte” di Maria Marcone e delle copertine del periodico “Singolare/Plurale”. Scaringi, come ha lui stesso dichiarato, prima di essere un pittore era un eccellente disegnatore.

Per Ivo Scaringi l’espressione pittorica costituiva il veicolo di trasmissione delle sue convinzioni ideologiche, e delle sue emozioni. La sua pittura dai ricchi cromatismi è sempre stata caratterizzata dalla complessità delle sue sperimentazioni di tematiche e tecniche esecutive.

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